Sfoggiare una bella dentatura non è solo sinonimo di salute, ma anche e soprattutto, di benessere fisico e mentale.
Di conseguenza, tutto ciò che è legato alla sua mancanza, risulta un problema difficile da affrontare!
Avere problemi con i denti, non è solo un trauma fisico ma soprattutto mentale, tanto che a volte accade, che questa paura ci viene a far visita anche nei nostri sogni notturni.
Uno dei problemi più difficili da affrontare è proprio l’atrofia ossea mascellare e mandibolare, dovuta proprio alla perdita, traumatica o fisiologica, dei denti e di conseguenza dell’osso alveolare, che dovrebbe invece tenerli fermi nelle rispettive arcate.
Ma di cosa deriva questa situazione? Quali sono sintomi e cause? E come si può trattare?
Rarefazione ossea mandibolare: quali sono le cause?
Ovviamente, una tra le prime cause, soprattutto in giovane età, è la presenza di un evento traumatico, come un incidente.
Ma in generale, è un fenomeno che colpisce principalmente i pazienti più anziani in modo del tutto fisiologico e naturale.
A questa condizione tipica, si può aggiungere anche una vera e propria paralisi o atrofia muscolare mascellare, che si verifica con il riassorbimento di tutti i tessuti di sostegno dove i denti stessi risiedono.
Si possono riscontrare le seguenti cause:
- Carie NON curata: diciamo che i “colpevoli” in questo caso, sono i batteri, che si nutrono degli zuccheri e producono sostanze acide dalla fermentazione dei carboidrati. Queste sostanze acide vanno a perforare lo smalto e ad aggredire la dentina. E se la carie non viene trattata, arriva a erodere anche gli strati più profondi della struttura dentale. È necessario tenere d’occhio i sintomi, che vanno da sensibilità e dolore lieve fino alla presenza di fori ben visibili nel dente.
- Pulpite: si verifica, un’infiammazione della cosiddetta polpa del dente, ovvero la parte più interna in cui si trovano terminazioni nervose, arteriole e cellule deputate alla produzione della dentina. In genere, ha origine da una carie trascurata che ha ormai intaccato il dente in profondità.
- Parodontite: patologia cronica di origine batterica che colpisce le gengive. Deriva da molteplici fattori, quali aspetti genetici o comportamenti errati. Interessa principalmente, i tessuti di supporto del dente e la si individua tramite sintomi come sanguinamento, ascessi, alitosi, ipermobilità e perdita dentale.
- Alimentazione errata: l’assenza nella dieta di alimenti importanti come frutta e verdura fresca contribuisce all’indebolimento generale del benessere fisico e delle difese naturali della dentatura.
- Tumori alla bocca: purtroppo coinvolgono una grande percentuale; la problematica principale che li riguarda è spesso l’assenza di diagnosi precoce, in quanto si tendono a sottovalutare i piccoli segnali che la nostra bocca ci invia. Ma la tempestività è fondamentale per la sopravvivenza.
- Malattie croniche: in cui l’assunzione di determinati farmaci causa secchezza delle fauci. A un minore flusso di saliva corrisponde il rischio di malattie della cavità orale, con conseguente compromissione della struttura ossea.
Come trattare l’atrofia ossea mascellare?
Se ci troviamo di fronte a una condizione non troppo avanzata, è possibile intervenire inserendo degli innesti ossei, in materiale biocompatibile, così da aumentare la quantità di osso della mascella e della mandibola.
Solitamente, per una buona riuscita, si preferisce utilizzare materiale prelevato direttamente dal paziente, anche se è possibile intervenire tramite un donatore, debitamente trattato.
Ma quando si manifesta una atrofia ossea dentale particolarmente grave, l’assenza di materiale osseo su cui lavorare fa sì che non si possano inserire impianti di alcun tipo.
Quindi, nei casi più avanzati, è bene intervenire con altri metodi.
In passato, la diagnosi e la progettazione del trattamento dell’atrofia ossea mascellare erano soprattutto basate su modelli di studio e procedure diagnostiche standard come radiografie, ortopantomografie e TC dentali. È stata poi introdotta la radiografia computerizzata, che ha permesso a diagnosi e trattamenti di avanzare in precisione e prevedibilità, con un conseguente risultato chirurgico migliore.