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ADHD – Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività

disturbo da deficit di attenzione e iperattività

L’ADHD, è un disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, di carattere neurobiologico evolutivo, che coinvolge i meccanismi di regolazione dell’attività motoria e del controllo dell’attenzione e causa una risposta inadeguata agli stimoli ambientali. 

Si caratterizza per una durata scarsa o breve di attenzione e/o di vivacità e impulsività eccessive non appropriate all’età del bambino, che interferiscono con le funzionalità e lo sviluppo. 

Inizialmente, il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività era denominato in precedenza disturbo da deficit dell’attenzione. 

Tuttavia, il frequente riscontro di iperattività nei bambini affetti, che è davvero un’amplificazione fisica del deficit dell’attenzione e dell’impulsività, ha portato a un cambiamento della terminologia in uso.

Cerchiamo di chiarire insieme i sintomi, le cause e le possibile cure per il deficit. 

Sintomi dell’ADHD

Come è possibile riconoscere il disturbo? Quali sono i sintomi comuni?

Il disturbo dell’ADHD è principalmente un problema legato al mantenimento dell’attenzione, della concentrazione e della costanza nel portare a termine dei compiti, complicato poi anche dall’iperattività e impulsività di alcuni bambini. 

I bambini in età prescolare con disturbo da deficit dell’attenzione, possono avere problemi di comunicazione e magari nell’interazione sociale. 

Quando poi raggiungono l’età scolare, possono sembrare distratti; possono agitarsi di continuo e dimenarsi, essere irruenti e rispondere quando non è il loro turno. Durante la tarda infanzia, arrivano addirittura a muovere continuamente le gambe, agitare le mani, parlare impulsivamente, dimenticare le cose facilmente ed essere disorganizzati, però generalmente, non sono aggressivi.

bambini iperattiviti e dispettosi a scuola
assenza di concentrazione durante i compiti e altre attività
momento di irrequietezza e iperattività nel bambino

Circa il 20-60% dei bambini evidenzia disturbi dell’apprendimento e la maggior parte di loro ha problemi scolastici, infatti il lavoro risulta disordinato, con errori superficiali e un’assenza di pensiero meditato. 

Guardando i loro atteggiamenti, sembra come se non pensano e non ascoltano, come se fossero su un altro pianeta. 

Spesso non ascoltano le richieste e non fanno i compiti, le faccende né portano a termine altri incarichi. Ci possono essere frequenti passaggi tra un’attività incompleta e l’altra.

Infine, i bambini affetti da ADHD, possono manifestare scarsa autostima, depressione, ansia o insofferenza all’autorità, una volta raggiunta l’adolescenza. 

Circa il 60% dei bambini piccoli presenta problemi come accessi d’ira, mentre quelli più grandi mostrano scarsa tolleranza alle frustrazioni.

Deficit dell’attenzione: quali sono le cause?

Scoprire la cause è fondamentale, anche se a volte risulta difficile, perché non esiste una vera e propria base scientifica, ma solo teorie, che possono spiegare l’insorgenza della patologia. 

È proprio il caso dell’ADHD, infatti, per questa patologia non è nota nessuna causa certa e specifica, ma solo teorie in cui si spiega come il deficit sia provocato probabilmente, da alterazioni dei neurotrasmettitori, ovvero sostanze che inviano impulsi nervosi al cervello e da fattori genetici sfavorevoli. 

Però, alcuni altri fattori di rischio possono essere basso peso alla nascita, lesioni craniche, infezioni cerebrali, carenza di ferro, apnea ostruttiva nel sonno, esposizione a piombo, nonché anche a tabacco, cocaina e alcol prima della nascita.  

Alcuni hanno espresso invece, perplessità sul fatto che additivi alimentari e zuccheri possono essere responsabili del disturbo, anche se alcuni bambini, sembrano diventare iperattivi o impulsivi dopo aver assunto tali cibi. 

Diagnosi ADHD

La diagnosi di ADHD si basa sul numero, sulla frequenza e sulla gravità dei sintomi. 

I sintomi devono essere presenti in almeno due ambienti diversi, solitamente a casa e a scuola. 

Questo perché sintomi solo a casa o a scuola oppure solo in un altro luogo, non possono essere considerati ADHD, perché potrebbero scaturire da situazioni particolari. 

I sintomi inoltre devono essere più pronunciati rispetto a quanto previsto in base al livello di sviluppo evolutivo del bambino ed essere presenti da almeno 6 mesi. 

Spesso la diagnosi risulta difficile, in quanto dipende dalla valutazione soggettiva dell’osservatore. 

In più, i bambini che sono principalmente disattenti possono non essere notati fino a quando il rendimento scolastico non viene compromesso.

Purtroppo, non esiste nessun esame di laboratorio specifico per valutare e diagnosticare su base scientifica il deficit.

Solo la compilazione dei questionari sui vari aspetti comportamentali e dello sviluppo può aiutare il medico a formulare una diagnosi.

Visto che però, i disturbi dell’apprendimento sono molto comuni, molti bambini vengono sottoposti a test psicologici per valutare la presenza di ADHD. 

Vengono inoltre eseguiti un esame obiettivo e talvolta varie analisi del sangue e di altro tipo per escludere altri disturbi.

Qual’è la terapia cognitivo comportamentale per ADHD?

Fondamentalmente, la terapia si basa su due fasi:

farmaci per la cura dell'adhd

Tramite l’assunzione di farmaci psicostimolanti, come metilfenidato e altri farmaci simili alle anfetamine, in grado di agire positivamente sull’area del cervello coninvolta da tale disturbo, purtroppo però hanno anche importanti effetti collaterali, come disturbi del sonno, soppressione dell’appetito, cefalea, tristezza, mal di stomaco, aumento della frequenza cardiaca

La maggior parte dei bambini non manifesta effetti collaterali a eccezione magari di una riduzione dell’appetito. Tutti gli effetti collaterali scompaiono quando il farmaco viene interrotto. In caso, invece, i bambini compaiono gli effetti indesiderati, si potranno o smettere la cura nei periodi in cui i bambini non devono essere attenti e concentrati oppure cambiare la terapia con farmaci meno invasivi.

bambino che segue con efficacia la terapia comportamentale

Per ridurre le conseguenze del disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività, sono spesso necessarie strutture, routine, un piano di intervento scolastico e tecniche genitoriali modificate. I bambini che non manifestano difficoltà comportamentali significative possono beneficiare del solo trattamento farmacologico. 

Tuttavia, gli stimolanti non funzionano 24 ore su 24, pertanto possono essere necessari adattamenti come coadiuvanti per le abilità organizzative e di altro tipo.

La terapia comportamentale, comunque nella maggior parte dei casi, è associata al trattamento farmacologico.

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Argomento: ADHD – Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività

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  • disturbo da deficit di attenzione

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